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Ue propone quote per catture pesce spada nel Mediterraneo

Tema in discussione oggi su tavolo ministri europei

Redazione ANSA

Nel Consiglio dei ministri dell'agricoltura e pesca Ue in programma oggi in Lussemburgo il commissario europeo per l'ambiente e gli affari marittimi Karmenu Vella chiederà l'appoggio dei governi Ue a "una proposta per l'introduzione e la progressiva riduzione di un totale ammissibile di catture (TAC) del pescespada nel Mediterraneo, in linea con le conoscenze scientifiche". E' quanto si legge in una lettera, di cui ANSA è in possesso, inviata dal commissario a tutte le capitali europee la settimana scorsa. "Il pesce spada del Mediterraneo è un caso urgente - si legge nella missiva firmata da Vella - in cui la drammatica situazione dello stock richiede un'azione correttiva immediata". Il commissario Ue auspica quindi che l'Ue sia in grado di proporre misure concrete già nella prossima riunione della Commissione internazionale per i tunnidi (ICCAT), in programma in Portogallo a metà novembre.

Nel bacino del mare nostrum la popolazione di pesce spada si è ridotta di un terzo rispetto agli anni ottanta a causa della pesca intensiva. L'allarme sulla sostenibilità degli stock è stato confermato dagli scienziati dell'ICCAT, riuniti a Madrid la settimana scorsa.

Per assicurare un futuro del pesce spada nel Mediterraneo "è urgente un piano di emergenza per il recupero" altrimenti "l'unica alternativa per l'Unione Europea di raggiungere l'obbiettivo prefissatosi di gestire la pesca sostenibilmente entro il 2020 è la chiusura totale della pesca al pesce spada" afferma Oceana - organizzazione dedicata alla conservazione degli oceani - secondo cui "la popolazione del pesce spada è diminuita di oltre un 70% in oltre 30 anni di sovrasfruttamento e irrisolutezza politica".

La sovrapesca di questo stock, spiega Oceana, "è ormai così eccessiva che quest'anno i paesi del Mediterraneo dovranno adottare un piano di recupero del pesce spada così da assicurarne la ripresa verso livelli sostenibili e poter riparare il danno nel lungo termine". L'Ue "pesca oltre il 75% di questa risorsa e ha la responsabilità di assicurarne il pieno recupero. Non c'è spazio per ulteriori giustificazioni per questo ritardo", afferma Lasse Gustavsson, direttore esecutivo di Oceana in Europa. Dei 30 stock ittici gestiti dalla Commissione Internazionale per i tunnidi (Iccat) - l'organo responsabile per la conservazione dei tunnidi e specie affini nell'Oceano Atlantico e Mar Mediterraneo - il pesce spada del Mediterraneo "è quello che più sta soffrendo la sovrapesca" aggiunge. Diversamente che per il pesce spada del Mediterraneo, per il pesce spada dell'Atlantico e il tonno rosso - che hanno sofferto situazioni di sovrapesca simili all'attuale del pesce spada del Mediterraneo - piani di recupero sono stati adottati al primo segnale di allarme e da allora hanno dato notevoli segnali di miglioramento, in linea con una gestione sostenibile, conclude Oceana.

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