BRUXELLES - Tagliare "gli sprechi alimentari del 50% entro il 2030" e fare dell'Europa una "regione leader a livello globale negli sforzi per combattere lo spreco alimentare con programmi di prevenzione in tutti i paesi e il coinvolgimento di tutte le parti interessate". Con questo auspicio il commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis ha inaugurato i lavori della piattaforma Ue contro gli sprechi alimentari, che stamattina si è riunita per la prima volta a Bruxelles. Il forum è composto da 70 membri, 33 rappresentanti di paesi membri dell'Ue e organizzazioni internazionali (OCSE, Fao, Unep) e 37 rappresentanti del settore privato. I membri si incontreranno regolarmente (due incontri sono già in programma per il 2017) fino al 31 Novembre 2019. L'obiettivo della piattaforma è individuare, condividere e sviluppare soluzioni praticabili per ridurre lo spreco nella filiera alimentare.
Si calcola che ogni anno in Europa vadano sprecate circa 88 milioni di tonnellate di alimenti, quasi il 20% di tutto il cibo prodotto, con costi per un valore di 143 miliardi di euro. Il tema dello spreco alimentare è nell'agenda dell'Ue dal 2012. Il Parlamento europeo vi ha dedicato diverse mozioni e nell'ultimo pacchetto sull'economia circolare la Commissione ha proposto un piano d'azione contro gli sprechi che prevede l'elaborazione di una metodologia di misurazione del fenomeno, norme per facilitare la donazione di alimenti e loro riuso (per esempio come mangimi) e la presentazione di proposte sulla data di scadenza. Su quest'ultimo tema la Commissione sta valutando se estendere la lista degli alimenti che sono esenti dall'obbligo di termine minimo di conservazione ("preferibilmente entro") all'aceto, lo zucchero, il sale, la gomma da masticare. Nel 2016, Italia e Francia hanno adottato legislazioni sullo spreco alimentare.