"Quasi 1,3 miliardi di euro arriveranno dalla famiglia Riva come compensazione per risanare Taranto e l'Ilva", ha detto ieri sera il presidente del Consiglio Matteo Renzi annunciando la conclusione della negoziazione.
"In queste ore si è conclusa la negoziazione tra la famiglia Riva e Ilva e oltre 1 mld arriveranno dalla famiglia Riva come compensazione grazie al lavoro di tutte le autorità. Questi soldi, alla fine quasi 1,3 mld, andranno a risanare Taranto e l'Ilva". ha detto Renzi in diretta social da Palazzo Chigi.
Bonelli, 1,3 miliardi Riva non risaneranno Taranto
"Non corrisponde alla realtà quanto dichiarato del presidente del consiglio Renzi che 1,3 miliardi di euro andranno a risanare Taranto." Lo sottolinea in una nota Angelo Bonelli, della Federazione dei Verdi, secondo il quale "in primo luogo è bene ricordare che quei soldi a cui fa riferimento il capo del governo sono sottoposti a sequestro dall'autorità giudiziaria di Milano per i reati di evasione fiscale commessi dai Riva". In secondo luogo, sostiene Bonelli, "quei soldi sono da sempre stati conteggiati nei numerosi decreti salva Ilva e sono destinati all'azienda Ilva e non alla città di Taranto, che in questi anni non ha visto avviare le bonifiche ambientali sui terreni, le falde, i fondali marini contaminanti dai veleni emessi dall'Ilva, ma ha invece subito una sospensione del diritto alla salute attraverso i numerosi decreti del governo". Non vi è "alcuna compensazione - obietta il leader dei Verdi - come dichiarato da parte del capo del governo, da parte dei Riva, che ripeto hanno commesso dei reati e in ragione di quei reati fiscali hanno avuto quelle somme sequestrate. Inspiegabilmente, in questi anni, il governo non ha avviato la procedura di danno ambientale prevista a carico della famiglia Riva". "Quello che presumibilmente accadrà - conclude Bonelli - è che in virtù di questo accordo, di cui ha parlato Renzi, tra i Riva, la procura di Milano e i commissari Ilva, ci sarà una proposta di archiviazione da parte della procura di Milano delle posizioni dei Riva che a loro volta autorizzeranno lo sblocco delle somme ferme in una banca Svizzera e in un trust del Jersey. Così 1,3 miliardi di euro rientreranno nell'azienda Ilva e favoriranno la vendita dell'Ilva ad Arvedi o Arcelor, i quali potranno cambiare il piano ambientale secondo i loro interessi in base a quanto previsto nel penultimo decreto".