Il Parlamento europeo approva la riduzione delle quote di emissione di gas serra disponibili sul mercato del carbonio dell'Ue (il cosiddetto Ets, 'Emission Trading System'), per riallineare la politica climatica europea agli obiettivi dell'accordo di Parigi. Gli eurodeputati hanno sostenuto la proposta della Commissione di ridurre ogni anno del 2,2% il numero di "crediti di carbonio", ovvero le quote di emissione da mettere all'asta, mentre vogliono raddoppiare la capacità della riserva stabilizzatrice del mercato per il 2019 di assorbire l'eccesso di quote sul mercato.
Non passa dunque la posizione più ambiziosa che era stata adottata in commissione Ambiente del Parlamento europeo lo scorso 15 dicembre, in cui si proponeva di ridurre il numero delle quote di emissioni del 2,4 % all'anno, e non del 2,2% come proposto dalla Commissione europea. Il nuovo fattore sostituisce comunque l'attuale 1,7%.
Il Parlamento chiede inoltre che esso resti sotto osservazione per aumentarlo al più presto al 2,4% dal 2024. La proposta legislativa è stata approvata con 379 voti a favore, 263 contrari e 57 astensioni. Due fondi saranno istituiti e finanziati dalla vendita all'asta delle quote. Un fondo di ammodernamento consentirà di aggiornare i sistemi energetici degli Stati membri e un fondo di innovazione fornirà un sostegno finanziario per le energie rinnovabili, la cattura e lo stoccaggio del carbonio e per progetti di innovazione a basso tenore di carbonio. Gli eurodeputati propongono inoltre un "fondo per una transizione equa", per mettere in comune i ricavi dell'asta allo scopo di promuovere la formazione e la rilocalizzazione della manodopera colpita dalla perdita di posti di lavoro dovuta al passaggio a un'economia carbon-free. I deputati avvieranno ora i negoziati con la presidenza maltese del Consiglio per raggiungere un accordo sul disegno di legge, che ritornerà poi al Parlamento per la sua approvazione finale.