(di Paola Mentuccia)
ROMA - "Oggi chiederemo all'ambasciatore Raffaele Trombetta che, nelle dichiarazioni finali del G7, il riferimento all'accordo di Parigi sia molto chiaro e forte". Lo ha detto, in una intervista all'ANSA, Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo Greenpeace Italia, annunciando un incontro con lo Sherpa italiano responsabile del processo preparatorio per il vertice dei Capi di Stato e di Governo e del negoziato per la stesura del comunicato finale.
"L'Italia ha un ruolo fondamentale, in questo momento storico, per mantenere le politiche internazionali allineate agli obiettivi climatici, - ha spiegato Onufrio - oggi abbiamo avuto la notizia del superamento di 410 ppm e deve restare al centro dell'attenzione". Secondo il direttore di Greenpeace Italia, "si tratta di un obbligo morale": "non è una questione politica, di destra o di sinistra, - ha detto - i grandi Paesi della Terra che sono i responsabili storici di questa situazione devono continuare ad impegnarsi. Non mancano né le tecnologie né le risorse finanziarie, l'unica risorsa scarsa che abbiamo è il tempo perché, se non agiamo entro breve, rischiamo conseguenze catastrofiche".
Per quanto riguarda l'eventuale ritiro degli Usa dagli impegni sottoscritti con l'accordo di Parigi, Giuseppe Onufrio ha voluto sottolineare che "il Segretario di Stato americano è stato capo della Exxon fino a ieri ed è una persona che ha lavorato solo per l'industria petrolifera per tutta la vita, quindi c'è una reazione di tutta l'industria fossile, alla quale va contrapposta, invece, la possibilità di investire le risorse in nuove fonti di energie che sono più pulite e che sono disponibili".
"Un ritorno verso il secolo scorso - ha ribadito il direttore di Greenpeace Italia - sarebbe catastrofico per l'umanità. C'è la possibilità, e l'abbiamo visto, di produrre energia a costi bassi, lo dicono i dati da tutto il mondo: dal Messico all'India, dall'Italia agli Stati Uniti, ormai i costi delle rinnovabili sono competitivi, quindi non c'è nessuna scusa per tornare indietro".
"Il Presidente Trump non rappresenta tutti gli Stati Uniti sul cambiamento climatico. Ci sono milioni di americani, aziende, città che vogliono azioni concrete - ha aggiunto Jennifer Morgan, direttore esecutivo di Greenpeace International - Se Trump vuole commettere l'errore di ritirarsi dagli accordi di Parigi il mondo continuerà ad andare avanti. La rivoluzione energetica sta avvenendo". Secondo Morgan "l'Italia in questi giorni ha un importante ruolo globale e deve dimostrare leadership, non solo per se stessa, ma anche per le nazioni più vulnerabili": "Greenpeace chiede alla presidenza italiana di essere forte e avere una posizione chiara sugli accordi di Parigi, - ha concluso - ci aspettiamo che conduca gli altri membri del G7 a questo risultato".