L'aula della Camera ha approvato, dopo un lungo dibattito, con 235 favorevoli, 137 contrari e 7 astenuti, l'emendamento della commissione Ambiente della Camera al ddl Parchi per chiarire che "nel territorio dei Parchi e nelle aree contigue, le attività di prospezione, ricerca, estrazione e sfruttamento di idrocarburi liquidi e gassosi" saranno vietate "fatte salve le attività estrattive in corso e quelle ad esse strettamente conseguenti".
L'emendamento agisce sul divieto di prospezione, ricerca, estrazione e sfruttamento di idrocarburi liquidi e gassosi, introdotto nel corso dell'esame della commissione Ambiente di Montecitorio, per salvaguardare le attività già in essere nei Parchi. La correzione si è resa necessaria dopo la bocciatura della norma da parte della Ragioneria dello Stato, che ha spinto la commissione Bilancio a condizionare il suo parere favorevole proprio all'accoglimento dell'emendamento della commissione Ambiente. Per la Ragioneria un divieto del genere avrebbe comportato minori entrate per lo Stato a causa della riduzione delle royalties.
"L'emendamento - chiarisce il relatore al ddl Parchi Enrico Borghi (Pd) - fa salve unicamente le attività estrattive di idrocarburi già esistenti e le sole attività strettamente collegate alle estrazioni in corso, quali, ad esempio, le attività di messa in sicurezza o di manutenzione di pozzi esistenti, oltre ovviamente al ripristino ambientale. Pertanto a mio giudizio la norma vieta nuova ricerca, nuove estrazioni e nuove prospezioni".