di Lucia Sali
Puntare sull'industria 'green', in particolare economia circolare e trasporti 'puliti', creando le condizioni giuste per facilitare l'innovazione con l'accesso a strumenti finanziari agili e semplificazione delle norme Ue, una fiscalità più omogenea con una base d'imposizione comune e un'Iva Ue. Sono le linee principali della rinnovata strategia industriale Ue, adottata dalla Commissione europea in occasione del discorso sullo Stato dell'Unione del presidente Jean-Claude Juncker e che viene presentata il 18 settembre dal vicepresidente Jyrki Katainen e dalla commissaria Elzbieta Bienkowska. Bruxelles prosegue dunque lungo la strada tracciata negli ultimi anni, in cui non ha messo a punto Piani ad hoc ma ha integrato l'industria nei diversi provvedimenti adottati in ogni settore con un approccio "olistico". A cui ora dà una decisa spinta 'green'. "Dobbiamo rafforzare la capacità della nostra industria di adattarsi e innovarsi continuamente facilitando gli investimenti nelle nuove tecnologie e abbracciando i cambiamenti portati avanti da una digitalizzazione accresciuta e dalla transizione verso un'economia a basso contenuto di carbonio e più circolare", si legge nella comunicazione Ue. La Commissione annuncia quindi che "a dicembre 2017" presenterà "una nuova serie di azioni sull'economia circolare", tra cui "una strategia per muoversi verso un'economia circolare della plastica in Europa". Non solo: si punta anche su "uno sviluppo più forte della bio-economia", con il "miglioramento della produzione di risorse biologiche rinnovabili e la loro conversione in bio-prodotti e bio-energia".
Altro aspetto chiave, i trasporti. "Deve essere posta una forte enfasi sulla mobilità a basse emissioni", si legge nel testo e, in continuità con il pacchetto già presentato la scorsa primavera, la Commissione presenterà "questo autunno nuove proposte" in materia, tra cui i nuovi limiti per le emissioni auto e furgoni post 2020/2021 e "nella prima metà del 2018" quelli per camion e bus. Arriverà poi "un Piano d'azione per l'infrastruttura dei carburanti alternativi" con l'obiettivo di "sostenere lo sviluppo dello scheletro di un'infrastruttura Ue di ricarica" per i veicoli puliti. E, in quest'ottica, ci sarà un focus anche sulle batterie, dove gli "investimenti sono di importanza strategica" e per cui Bruxelles valuta "un possibile intervento pubblico".
Per arrivare alla svolta dell'innovazione nell'industria europea, servono però anche gli strumenti finanziari adeguati.
Per questo la Commissione s'impegna per un "ambiente regolamentatorio più proporzionato" per la quotazione delle pmi sui mercati pubblici, tecnologie finanziarie (FinTech) come crowdfunding, nuovi strumenti per prestiti, investimenti e capitale di rischio. E per qualsiasi provvedimento Ue, Bruxelles s'impegnerà a rivederlo o a metterlo a punto in modo che non ostacoli ma faciliti l'innovazione. Anche sul fronte fiscale sono attese novità: da una parte la Commissione spera in un'intesa sulla base imponibile comune europea (Ccctb), dall'altra promette "proposte per semplificare in modo considerevole gli obblighi per le imprese". E per "definire il cammino verso la creazione di un'area Iva unica Ue".