Dallo smog al surriscaldamento globale, dagli inquinanti chimici alla siccità, i danni ambientali provocano circa 12,6 milioni di morti ogni anno. Una vera emergenza che Unep (il programma dell'Onu per l'ambiente) e Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno deciso di fronteggiare firmando un accordo di collaborazione mirato a contenere i rischi per la salute dell'ambiente. Sottoscritto a Nairobi da Erik Solheim, capo dell'Unep, e Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms, rappresenta l'accordo formale più significativo in oltre 15 anni di azione congiunta nell'ambito delle questioni ambientali e sanitarie.
L'obiettivo è intensificare le azioni comuni per combattere l'inquinamento atmosferico, i cambiamenti climatici e la resistenza antimicrobica, nonché migliorare il coordinamento della gestione dei rifiuti e dei prodotti chimici, la qualità dell'acqua e problemi alimentari e nutrizionali.
"C'è un'urgente necessità che le nostre due agenzie lavorino più strettamente insieme per affrontare le minacce critiche alla sostenibilità ambientale e al clima, che sono le fondamenta per la vita su questo pianeta", ha dichiarato Solheim.
"La nostra salute è direttamente correlata alla salute dell'ambiente in cui viviamo. Insieme, i pericoli di aria, acqua e sostanze chimiche uccidono più di 12,6 milioni di persone all'anno, ma questo non deve continuare", ha dichiarato Tedros.
La nuova collaborazione crea un quadro più sistematico per la ricerca congiunta, lo sviluppo di strumenti, il monitoraggio degli obiettivi di sviluppo sostenibile e il sostegno ai forum regionali sulla salute e l'ambiente.