BRUXELLES - Con il programma di disboscamento della foresta Białowieża, la Polonia ha violato le direttive Ue habitat e uccelli. Sono le conclusioni dell'avvocato generale della Corte Ue sul caso di una delle ultime foreste vergini d'Europa, patrimonio Unesco e sito protetto Natura 2000, dal 2016 al centro di un piano di sfruttamento da parte di Varsavia.
"Posso già confermare - ha commentato il neoministro dell'ambiente polacco Henryk Kowalczyk - che la Polonia rispetterà e attuerà la sentenza della Corte di giustizia europea". Il parere dell'avvocato generale, con sentenza attesa in aprile, dà ragione alla Commissione. Il piano di sfruttamento della foresta Bialowieża è stato contestato dalla Commissione europea che, dopo aver deferito la Polonia in Corte, aveva chiesto di sospenderlo in attesa della sentenza. Le autorità polacche hanno sempre sostenuto che il disboscamento fosse necessario a causa dell'invasione di un coleottero nocivo e avevano continuato ad autorizzare il taglio di legname nonostante la domanda della Commissione.
La tensione con Bruxelles era salita fino alla richiesta di multe per la Polonia per, precedente singolare, inadempienza su misure provvisorie. Richiesta parzialmente accolta dalla Corte e a certe condizioni, violate le quali Varsavia avrebbe dovuto versare alle casse Ue 100mila euro di multa al giorno dalla data di notifica dell'ordine stesso. Le multe non sono state necessarie, a inizio anno il ministro dell'ambiente a Varsavia è cambiato, Henryk Kowalczyk è succeduto a Jan Szyszko, ed è iniziata la distensione con Bruxelles.