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Ok Ue a 4,7 mld sostegno pubblico per biocarburanti avanzati

Vestager, un altro passo verso uso energie rinnovabili

Redazione ANSA BRUXELLES

Ok della Commissione europea al regime di sostegno italiano per la produzione e la distribuzione di biocarburanti avanzati, tra cui il biometano avanzato. "La misura contribuirà al raggiungimento degli obiettivi dell'Ue in materia di energia e cambiamenti climatici, limitando al contempo le distorsioni della concorrenza", scrive Bruxelles.

Margrethe Vestager, commissaria responsabile della concorrenza, lo considera "un altro passo verso un maggiore uso delle energie rinnovabili in Europa e per contribuire alla transizione dell'Italia verso combustibili più rispettosi dell'ambiente. Il regime incoraggerà la produzione e il consumo di biocarburanti avanzati in Italia, limitando al contempo distorsioni della concorrenza". Il regime italiano sostiene la produzione e la distribuzione di biocarburanti avanzati e di biometano avanzato, noti anche come biocarburanti di seconda e terza generazione, che saranno usati nel settore dei trasporti. Il regime dispone di un bilancio indicativo di 4,7 miliardi di euro e sarà operativo dal 2018 al 2022.

Il parere positivo della Commissione Europea al cosiddetto "decreto biometano" è "un risultato che premia gli sforzi dell'intero Sistema Paese e che la filiera del biogas/biometano agricolo italiano attendeva da lungo tempo" commenta il presidente del Cib (Consorzio Italiano Biogas), Piero Gattoni che ringrazia i ministeri dello Sviluppo, dell'Agricoltura e dell'Ambiente "per aver sostenuto con forza e determinazione questo dossier a Bruxelles, consapevoli dell'importanza del biometano quale asset strategico per lo sviluppo e per il conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni in atmosfera e di decarbonizzazione dell'economia" rileva Gattoni auspicando "che il decreto venga firmato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel più breve tempo possibile".

La Commissione, riferisce il Cib in una nota, riconosce l'importanza dei biocarburanti avanzati prodotti da matrici agricole sostenibili come il biometano, poiché non richiedono consumo aggiuntivo di terreno e possono aiutare l'Italia a raggiungere gli obiettivi fissati dalla direttiva europea sulle energie rinnovabili che impone agli Stati membri di destinare ai trasporti almeno un 10% di carburanti da fonti rinnovabili. Secondo il Cib, l'Italia sarebbe nelle condizioni di raggiungere una produzione di 10 miliardi di metri cubici di biometano al 2030, di cui almeno 8 da matrici agricole pari a circa il 15% dell'attuale fabbisogno annuo di gas naturale e ai due terzi della potenzialità di stoccaggio della rete nazionale. Lo sviluppo della filiera consentirebbe entro il 2030 di creare oltre 21mila posti di lavoro e di generare un gettito tributario di 16 miliardi tra imposte sulle imprese e fiscalità di salari e stipendi.

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