BRUXELLES - "Siamo ancora lontani dall'accordo, conto su di voi, perché ci siamo impegnati su obiettivi ambiziosi con l'accordo di Parigi e dobbiamo esserne all'altezza". Così Elisabeth Koestinger, presidente di turno del Consiglio ambiente Ue, ha aperto il dibattito tra i ministri sul regolamento per ridurre le emissioni di CO2 di autovetture e furgoni.
I ministri riuniti in Lussemburgo sono chiamati a raggiungere una posizione comune sul tema, ma i Paesi sono divisi sul target al 2030: 30% secondo la Germania e i paesi dell'Europa centro-orientale, di più per Italia, Francia, Olanda e Svezia.
Secondo il ministro all'ambiente Sergio Costa, per il nostro Paese l'adeguamento non sarà facile ma cittadini e industria sono pronti a portare il cuore oltre l'ostacolo" e per questo l'Italia sostiene "un target del 40%" per la riduzione delle emissioni delle autovetture e furgoni al 2030 e "l'eliminazione del sistema degli incentivi".
"Senza accordo oggi ci saranno gravi conseguenze anche per l'industria che ha bisogno di certezze per gli investimenti", ha ammonito il commissario Ue al clima Miguel Arias Canete.
Oggi i ministri dovranno approvare i principali elementi della posizione Ue da portare alla prossima conferenza delle parti sul clima, in programma a Katovice in dicembre.