ROMA - La norma sul condono edilizio a Ischia nel decreto legge per Genova prevede che "i cittadini di Ischia hanno diritto ad avere una risposta rispetto a una domanda di condono edilizio, presentata in alcuni casi 30 anni fa. Ebbene sì, la loro pratica è ancora inevasa. La risposta alla richiesta di condono potrà essere poi accolta, ma anche rigettata. E solo nel caso fosse positiva, queste persone avranno diritto al contributo per ricostruire la loro casa". Lo dice il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa (M5S), in un post su Facebook.
I condoni edilizi previsti nel Decreto sono quello del 1985, quando ancora non esistevano i piani paesistici, e quello del 2003, quando i piani paesistici erano in vigore. "Non ho fatto mistero di non approvare questo articolo per come era stato originariamente formulato - prosegue Costa -, per un semplice motivo: l'articolo dice che chi ha presentato la domanda di condono nel 2003 può ottenere la risposta entro 6 mesi, ma in questo modo si aprivano le maglie di un provvedimento che poteva dare via libera a richieste presentate quando ormai per Ischia c'era un piano paesaggistico, cioè quella norma importantissima che mette un argine agli abusi".
"Ed è proprio qui che il Parlamento è intervenuto per superare questo problema - prosegue Costa -. Il Parlamento ha previsto che, per le domande di condono presentate nel 2003, le pratiche debbano passare anche per un esame delle Sovrintendenze, responsabili del vincolo paesaggistico, e delle Città metropolitane, per il vincolo idrogeologico".
"Resta il riferimento all'anno 1985 - conclude il ministro -, che andrebbe modificato, anche per non determinare disparità di trattamento con gli altri cittadini italiani. Se il Parlamento apporterà altri miglioramenti, ne sarò ancora più lieto".