ROMA - "Nel decreto fiscale in discussione presso la Commissione Finanze del Senato sono stati presentati emendamenti che prevedono la vendita delle spiagge italiane.
Sono gli emendamenti n.25.0.302 del senatore Martelli eletto nel M5S ed oggi nel gruppo misto e il n. 25.0.370 del senatore Mallegni, Gasparri di Forza Italia." Lo denuncia Angelo Bonelli dei Verdi.
"Gli emendamenti, che sono identici - aggiunge Bonelli -, prevedono ai sensi dell'art.35 del Codice della navigazione, la sdemanializzazione delle strutture turistiche ricettive e balneari che insistono sul demanio marittimo, applicando poi la procedura di vendita ai privati ai sensi dell'articolo 3 della legge 410/2011. In questo modo gli stabilimenti balneari potranno essere venduti, considerando anche gli investimenti fatti negli anni dai titolari della concessione, ed essere così acquistati a prezzi di saldo".
Dall'albergo di lusso di Cala di Volpe, che ha in concessione a porto Cervo in Sardegna l'esclusiva spiaggia di Liscia Ruya per la cifra di 520 euro l'anno, fino al Twiga della Santanchè, che si trovano sul demanio marittimo, le strutture turistico balneari potranno essere sdemanializzate e vendute ai titolari della concessione. Il 60% delle spiagge italiane sono cementificate e date in concessione a prezzi irrisori, e se questi emendamenti nelle prossime ore dovessero essere approvati, si concretizzerebbe la loro definitiva privatizzazione con ulteriori colate di cemento".
"Lancio un appello ai senatori della Commissione Finanze - conclude Bonelli - affinché boccino questi emendamenti, perché non si può fare cassa vendendo le spiagge degli italiani".