BRUXELLES - Modeste ambizioni sull'efficienza energetica, pochi dettagli sul taglio delle emissioni dei settori non Ets (agricoltura, trasporti, edilizia) e sugli obiettivi per le rinnovabili, e un programma realizzato senza consultazione pubblica o quasi. Per questi motivi la bozza di piano nazionale energia e clima al 2030 che l'Italia ha presentato a Bruxelles all'inizio del 2019 si colloca al diciassettesimo posto in Europa per completezza e qualità, secondo la classifica redatta dall'Ecologic Institute e Climact, commissionata dalla European Climate Foundation.
Tra i punti a favore del Piano nazionale italiano, aver previsto una data di uscita dal carbone, la descrizione delle sovvenzioni per i combustibili fossili, la relazione sugli investimenti necessari per sostenere le misure previste. Tra i paesi europei, solo la Spagna raggiunge la sufficienza, seguita da Francia e Grecia. La Germania è nel gruppo dei peggiori. Nessun Piano nazionale, secondo lo studio, consentirà di avvicinarsi a emissioni nette zero entro il 2050 o agli obiettivi dell'Accordo di Parigi.