ROMA - Il Consiglio dei ministri di mercoledì 6 novembre ha approvato il decreto del Presidente del Consiglio di riorganizzazione del Ministero dell'Ambiente. Nascono due dipartimenti: il primo gestirà la tutela dell'ambiente, con una nuova direzione sul mare, oltre a quelle già esistenti su natura, dissesto e acqua; il secondo si occuperà della transizione ecologica, coordinando le competenze su crescita verde, economica circolare e sviluppo sostenibile. Lo annuncia il ministero dell'Ambiente in un comunicato.
"Abbiamo aggiunto un nuovo tassello alla strategia del Green New Deal - ha commentato il ministro Sergio Costa (M5S) -. Il provvedimento rinnova totalmente il ministero dell'Ambiente, permettendoci di adeguare la struttura amministrativa alle sfide del futuro. Ora saremo più forti e organizzati per affrontare le sfide ambientali, sia a livello nazionale sia a livello internazionale, attraverso un maggiore presidio del territorio e una maggiore capacità di monitoraggio su tutti gli enti e amministrazioni che attuano le politiche ambientali".
Le direzioni generali del Ministero passano da sette a otto: alle precedenti, competenti su protezione della natura, dissesto idrogeologico e acqua, economia circolare, crescita sostenibile, cambiamenti climatici e risanamento ambientale, si affianca una nuova Direzione generale per il mare e le coste, che avrà come obiettivo quella di tutelare l'ambiente marino e governare i processi partecipati della blue economy.