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Italia in bici: Nordest in testa, Sicilia in coda

Lo rivela il rapporto di Legambiente "A BI CI"

Redazione ANSA ROMA

Ci sono regioni come Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto, dove l'uso quotidiano della bici come mezzo di trasporto è in linea con la media europea (8% dei cittadini). In Sicilia invece la bici come mezzo di trasporto coinvolge neanche dell'1% dei lavoratori e degli studenti.

La fotografia dell'Italia che pedala è contenuta nel rapporto di Legambiente "A BI CI", sull'economia della bici in Italia e sulla ciclabilità nelle città - realizzato in collaborazione con Velolove e Grab+ - e rilanciato venerdì a Palermo.

In Sicilia appena lo 0,6% della popolazione usa la bici per coprire il tragitto casa-lavoro, mentre una percentuale pari a zero (0,1%) di bambini e studenti fino a 34 anni pedala per andare a scuola o all'università.

In Trentino Alto Adige gira in bicicletta quasi lo stesso numero di persone di quattro regioni del Mezzogiorno (Campania, Sicilia, Calabria, Puglia), nonostante tutte insieme abbiano una popolazione 16 volte più ampia.

Un altro indice preso in considerazione dal rapporto, il PIB - prodotto interno Bici delle regioni - stima la cicloricchezza delle regioni. In Sicilia i cittadini beneficiano ogni anno di un bonus ambientale e sanitario pro-capite pari a 7,28 euro, contro i 179,5 euro pro capite dei cittadini del Veneto, i 190 euro in Trentino Alto Adige e i 200 euro in Emilia Romagna.

Questo bonus virtuale è frutto di attività dirette legate al mercato delle bici e di una serie di esternalità positive: dal risparmio di carburante e dal calo dei costi per le infrastrutture all'aumento dell'aspettativa di vita in buona salute, alla riduzione di gas serra, smog e inquinamento acustico.

Il valore economico di questo veicolo ecologico sia in Emilia Romagna che in Veneto supera gli 880 milioni di euro l'anno, in Sicilia 37 milioni.

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