FRANCOFORTE - L'industria dell'auto, ancora ferita dallo scandalo dieselgate, "deve riguadagnare al più presto fiducia e credibilità", ma non si può fare ricadere le colpe solo sui costruttori tedeschi. Tutti i Paesi devono impegnarsi sul fronte delle emissioni e i test devono essere più affidabili. Davanti ai big del settore, inaugurando il Salone di Francoforte, la cancelliera Angela Merkel raccoglie l'appello del presidente della commissione europea Jean-Claude Junker che ha invitato i costruttori a investire di più sull'auto pulita. In platea Matthias Mueller, amministratore delegato di Volkswagen, Dieter Zetsche, numero uno di Daimler, i cei di Bmw Harald Krueger e di Audi Rupert Stadler.
Quello dell'auto è uno dei temi caldi della campagna elettorale alle battute finali in Germania. La cancelliera riceve molti applausi durante la cerimonia d'inaugurazione e nel corso della visita agli stand di Bmw, Volkswagen, Porsche, Daimler, Opel, Ford, Audi e Bosch. Merkel chiede alle aziende tedesche "di aggiornare al più presto il software diesel" e di continuare sulla strada degli incentivi alla sostituzione dei vecchi modelli. Elogia i progressi delle case tedesche sulla mobilità elettrica e spiega che il governo sostiene la ricerca sulle alimentazioni alternative. "L'industria dell'auto deve restare competitiva, ma vogliamo anche aria pulita e mobilità per le persone", sottolinea ricordando che il settore è strategico con i suoi 800.000 dipendenti e il fatturato di 400 miliardi di euro che genera. "È una forza trainante non solo per la Germania e vi sono tutti i segnali che anche nel 2018 la crescita continuerà", afferma. Per questo il governo ha aumentato da 500 milioni a 1 miliardo di euro il Fondo nazionale contro l'inquinamento urbano e per lo sviluppo delle infrastrutture pubbliche e private.