RABAT - Bus, auto e bici elettriche. E un intero quartiere verde, a Rabat. Batte un cuore italiano nella holding marocchina che ha scommesso tutto sulle energie alternative. Il gruppo si è fatto conoscere a Marrakech in occasione di Photovoltaica, primo forum africano delle rinnovabili, che si è concluso ieri.
Marita, acronimo di Marocco e Italia, fa capo a Rahhal Boulgoute, vulcanico imprenditore 'green' e al suo impero immobiliare, ma vanta anche collaborazioni e joint-venture con molte aziende di casa nostra. A Trieste, Boulgoute guida la Colombin, azienda ultracentenaria di tappi di sughero. In Marocco è consociato con Maccaferri per la produzione di materiali e infrastrutture e con Gruppo Green Power per le rinnovabili.
A Marrakech il gruppo Marita gestisce la flotta di 10 bus elettrici che si muove in città, prevalentemente su corsie riservate, trasportando in media più di 45 mila viaggiatori al giorno. Una stazione a pannelli solari, nella prima periferia della città ocra permette di ricaricare i bus, quando sono a riposo. Ma mentre viaggiano c'è un sistema di 'biberonaggio elettrico' che li rende autonomi per tutta la durata del loro servizio fino a 300 chilometri senza soste. I bus, a partire dal 2019, saranno prodotti - 1000 ogni anno - nella fabbrica di El Jadida, a nord del Marocco, che fa sempre parte della holding. L'ambizione di Boulgoute, svelata dal palco di Photovoltaica, è quella di esportare il modello marocchino in tutta l'Africa, ben oltre i 7 paesi in cui già opera, anche attraverso Masdar Energy, che ha sposato il programma governativo di riduzione di CO2, puntando a portare le rinnovabili al 42% entro il 2010 e al 52 fissato per il 2030, con un investimento di 40 miliardi di dollari. Poi ci sono le auto elettriche, diffuse a Rabat, primo esperimento in Marocco, e il progetto di biciclette elettriche a noleggio, che prenderà piede nei prossimi mesi a Marrakech.
Punta di diamante del poliedrico imprenditore è il quartiere tecnologico di Rabat. La 'Green Tech Valley', che Marita e la Banca islamica di sviluppo stanno costruendo sulla riva nord del fiume Bouregreg, a poche centinaia di metri dal cantiere del Gran Teatro della città, firmato da Zaha Hadid. La 'Green Tech Valley' si estende su 3,5 ettari e occuperà 150 mila metri quadrati di costruzioni con una cittadella medica per le terapie alternative, che avrà come partner l'Istituto europeo di oncologia fondato da Veronesi, oltre che un quartiere d'affari, un centro commerciale con 120 vetrine, il parco e la zona residenziale. Tutto entro il 2019. Formatosi in Toscana, dove s'era trasferito dall'età di 12 anni, Boulgoute ha iniziato con il sughero, passando in poco più di 30 anni da operaio emigrato a capitano d'industria, con 20 sedi nel mondo. Successivamente ha deciso di ampliare lo sguardo sugli affari immobiliari, l'agricoltura e da ultimo le rinnovabili. (ANSAmed).