Quattro treni pendolari su dieci arrivano con un ritardo sopra i cinque minuti nelle stazioni di Roma, Milano e Napoli, uno su 10 con oltre 20 minuti di ritardo.
Lo rivela una ricerca di Altroconsumo.
Dalla rilevazione emerge che in dieci giorni più di 250 treni su oltre 2.500 sono arrivati in ritardo da 20 a 100 minuti, in nove stazioni di Roma, Milano e Napoli. I ritardi sono aumenti del 6% rispetto alla precedente inchiesta di Altroconsumo del 2015. In alcuni casi la corsa è sparita: sono stati cancellati il 2% dei treni, ovvero 46 corse.
Per dieci giorni sono stati monitorati 2.576 treni al binario di arrivo: documentato per il 39% dei treni un ritardo di più di 5 minuti, per il 19% di oltre 10 minuti e per il 10% di oltre 15 minuti.
Milano e Napoli hanno le performance peggiori: i ritardi dai dieci minuti in su sono rispettivamente il 25% e il 24%, mentre a Roma si scende all'8%. La Lombardia però è l'unica regione delle tre in cui c'è stato un aumento di pendolari, da 650mila al giorno nel 2011 a 735mila nel 2017 (+13%), e che non ha ridotto le tratte (almeno, tra 2010 e 2017).
Napoli registra gli stessi ritardi, con un peggioramento del quadro in Campania: taglio del 15% dei treni tra 2010 e 2017 e riduzione dei pendolari (ora 279mila) del 40% rispetto al 2011.
Nel Lazio i pendolari, 540mila, sono invariati negli anni.
Sette treni di Trenord per Milano sono risultati sempre in ritardo ben oltre i 10 minuti. Il treno Luino-Milano Garibaldi non è mai arrivato sei giorni su dieci. "Forse sostituito da un bus - scrive la ong -, ma il piano di efficientamento di Trenord non era ancora in vigore durante le rilevazioni".