ROMA - Non c'è traccia del bando dei diesel Euro 3 dall'anello ferroviario della Capitale. A puntare il dito contro la sindaca Raggi è Greenpeace che ricorda che a distanza di un mese e mezzo circa dall'annuncio di una delibera di giunta che sancisca, a partire dal primo novembre prossimo, lo stop dei mezzi più inquinanti, non risulta sia stato adottato nulla di quanto promesso. Secondo i dati contenuti nel rapporto "Senza respiro" diffuso oggi da Greenpeace, nel 2017 (ultimi dati disponibili) il 34,4% dei diesel circolanti a Roma era di categoria inferiore o uguale agli Euro 3. Non solo: nel 2016 la percentuale era del 37,4%, quindi solo di poco superiore. "Una discesa troppo lenta - dichiara Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia - che rischia di compromettere l'obiettivo del 2024". Greenpeace chiede che siano celermente resi noti i piani e le strategie con cui il Comune di Roma intende procedere. "Di questo passo - sottolinea Giannì - il bando dei diesel Euro 3 arriverebbe a ben venti mesi di distanza dall'annuncio fatto dalla sindaca Raggi a Città del Messico, nel febbraio 2018. Se continuiamo a perdere tempo, l'obiettivo dell'eliminazione totale dei diesel dal centro di Roma resterà un miraggio".
Critica. secondo Greenpeace mostrano anche la condizione del trasporto pubblico. "Incredibilmente - conclude Giannì - il Comune di Roma continua ad acquistare mezzi a diesel, anche se Euro 6, che si suppone entro cinque anni non potrebbero più circolare nel centro storico". Male anche la dotazione di veicoli 'ecologici' ibridi o elettrici: 15 mezzi su oltre 2100 per AMA, poco più di venti su circa 160 per l'auto parco comunale e 12 mezzi elettrici su quasi 800 per il corpo dei vigili urbani.