Iveco, che per prima ha applicato la tecnologia del gas naturale al trasporto di merci e persone nel 1999, vuole sviluppare la leadership rappresentata da 35mila unità a metano vendute in Europa e poter recitare un ruolo ancora più rilevante nel 2030, quando il mercato continentale con questa alimentazione raggiungerà il 10% del totale. Lo ha ribadito i Thomas Hilse, il brand president, durante un incontro virtuale organizzato da Ngv Italia (l'associazione che raggruppa i principali attori del settore gas naturale) sul tema 'Strategie e sviluppo del gas naturale e del bio gas nel trasporto e nella logistica'.
Hilse ha ricordato che il metano sta diventando sempre più importante nei trasporti rispetto al gasolio perché emette il 95% in meno di particolato, il 90% in meno di NO2 e permette di viaggiare con una rumorosità contenuta in 71 dBA. ''Oggi Iveco è l'unico corruttore capace di offrire modelli alimentati a gas naturale per i trasporti su lunga distanza, con prestazioni analoghe al diesel: 460 Cv, fino a 1.600 km di autonomia e tempi di rifornimento paragonabili col gasolio''. E nella tavola rotonda, si è fatto anche il punto sullo sviluppo di tutti i tipi di alimentazione a gas, inclusi biogas e idrogeno, come soluzione ottimale per ridurre le emissioni nel settore dei trasporti. ''Il gas naturale compresso è ideale per missioni urbane e consegne regionali - ha detto Hilse - quello liquefatto per il trasporto su lunghe distanze, ma Il bio-metano rappresenta il futuro perché è il grande passo in avanti a favore dell'ambiente. E' una fonte di energia rinnovabile generata dal riciclo dei rifiuti urbani e agricoli che può ridurre le emissioni di CO2 del 95% e - ha concluso il brand president di Iveco - si diffonderà molto prima di quanto inizialmente previsto, in quanto sostenuto dagli investimenti effettuati dalle maggiori società energetiche''.