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Nobel Ambiente a contadina peruviana anti-miniera

Altri vincitori da Slovacchia, Usa, Cambogia, Puerto Rico, Tanzania GUARDA I VIDEO

Redazione ANSA ROMA

Maxima Acuna, una contadina peruviana analfabeta che ha sconfitto un colosso minerario per difendere il suo territorio, è uno dei vincitori per il 2016 del Premio Goldman per l'Ambiente, il Nobel dell'ecologia. Maxima e gli altri cinque vincitori hanno ricevuto a San Francisco l'onorificenza, istituita nel 1989 dall'imprenditore e filantropo Richard Goldman. Qui il video della cerimonia,



Zuzana Caputova, slovacca, è una avvocatessa, madre di due figli, che ha guidato una campagna che è riuscita a fare chiudere una discarica di rifiuti tossici che avvelenava la sua cittadina, Pezinok.



Leng Ouch in Cambogia ha documentato sotto copertura il taglio illegale degli alberi e ha denunciato la corruzione nelle concessioni pubbliche di terreni, costringendo il governo a cancellarne molte.



Maxima Acuna è una contadina analfabeta peruviana, che ha combattuto con successo contro un colosso minerario che voleva scavare una miniera d'oro vicino al suo campo e prosciugare un lago che lei usava per irrigare i campi, per farne una discarica di rifiuti tossici.



A Baltimora, negli Stati Uniti, Destiny Watford ha guidato la rivolta dei residenti contro un progetto per la costruzione del più grande inceneritore del paese, a meno di un miglio dal suo liceo.



Luis Jorge Rivera Herrera, di Puerto Rico, è stato il leader di una campagna popolare che ha portato alla creazione di una riserva naturale nel Corridoio ecologico nordorientale, importante luogo di riproduzione per le tartarughe marine.



In Tanzania, Edward Loure, un Masai laureato in management, è riuscito ad ottenere vaste concessioni di terra alle sue comunità, evitando loro di essere cacciate per far posto a parchi nazionali e permettendo loro di continuare a vivere secondo tradizioni ancestrali.



Il Goldman Prize del 2016 viene assegnato a un mese e mezzo dall'uccisione in Honduras di Bertha Caceres, l'ecologista indigena che aveva vinto il premio nel 2015 per la sua lotta contro il progetto di una mega-diga. 

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