Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Coralli, scoperte 15 inaspettate 'oasi di vita' nel mondo

Scienziati, saranno studiate per conservare i reef in declino

Redazione ANSA ROMA

In un momento di forte declino delle barriere coralline di tutto il mondo, anche a causa del maxi fenomeno di sbiancamento dovuto al riscaldamento delle acque, ci sono delle inaspettate "oasi di vita" nel mondo che potrebbero diventare la chiave per elaborare nuove strategie di conservazione dei coralli.

Analizzando oltre 6 mila 'reef' in 46 Paesi l'Arc Centre della James Cook University australiana ha scoperto 15 "oasi", o "punti luce" come li chiamano gli scienziati: delle barriere in cui, contrariamente alle aspettative, vivono molti più pesci e coralli del previsto. Studiarle, sottolineano i ricercatori, potrebbe aiutare a sviluppare nuovi ed efficaci metodi per salvare i coralli in declino.

Pubblicato su Nature, lo studio è uno dei più ampi nel suo genere. Le 'oasi di vita' individuate, spiega il professore Josh Cinner, "non sono necessariamente dei 'reef' incontaminati, ma piuttosto barriere coralline che ospitano più pesci di quanto dovrebbero considerando le numerose pressioni cui sono sottoposte": dalle attività umane a condizioni ambientali sfavorevoli. Queste si trovano per lo più nell'Oceano Pacifico: alle isole Solomone, in parti dell'Indonesia, della Papua Nuova Guinea e nell'arcipelago Kiribati. Tra gli elementi che questi "bright spots" hanno in comune c'è un forte coinvolgimento della popolazione locale nella gestione dei 'reef'.

Accanto a questi punti di luce ci sono però anche dei "punti d'ombra", almeno 35 nel mondo, ovvero barriere che hanno meno pesci e vita del previsto a causa di pratiche di gestione non sostenibili. Anche in questo caso, sottolineano gli esperti, capire quali attività "fanno male" ai coralli potrebbe essere uno stimolo a non replicarle.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA