È il periodo della decortica, rituale delicato e unico al mondo, che ogni anno da maggio a luglio si svolge nelle sugherete del mediterraneo, tra Portogallo e Spagna in primis, ma anche in Nord Africa e Sardegna. Lo ricorda Amorim Cork Italia (che fa parte del primo gruppo al mondo nella produzione di tappi in sughero) che estrae questa materia preziosa, separando la corteccia della quercia da sughero dal suo tronco. Un processo "che rigenera la pianta, paragonabile alla tosatura di una pecora, una vera e propria carezza per l’ambiente" spiega l'azienda.
La decortica avviene solamente in questo trimestre di inizio estate, quando la linfa emerge tra il fusto della pianta e la sua corteccia, che è quindi possibile togliere agevolmente. A svolgerlo sono solo artigiani specializzati, persone che vivono nella zona della foresta per le quali questa attività diventa preziosa opportunità di lavoro e sostentamento, dimostrandosi anche un’ottima soluzione contro la desertificazione sociale, oltre che contro quella ambientale, che nell’area mediterranea colpisce le foreste del nord Africa e del sud Europa.
"Un’attesa paziente e rispettosa dei ritmi naturali, se si considera che dalla semina alla prima decortica trascorrono 25 anni - spiega ancora l'azienda - Il primo sughero è grezzo, non idoneo alla produzione di tappi, bensì per la realizzazione di articoli decorativi e prodotti granulati. Dovranno trascorrere altri 9 anni prima della seconda decortica e ancora altri 9 prima che dalla corteccia si possano realizzare tappi, quando il sughero raggiunge una stabilità strutturale tale da garantire le proprietà necessarie all’imbottigliamento. 43 anni minimo per iniziare a produrre tappi in sughero: con un ritmo di una decortica ogni 9 anni la stessa pianta può subire questo processo per oltre 200 anni".
Materiale prezioso ma fragile, inserito in un ecosistema delicato, il sughero va protetto dall’attacco di batteri e funghi che potrebbero comprometterne la qualità. Per questo il Gruppo Amorim colloca immediatamente il sughero raccolto negli stabilimenti di produzione (9 in tutto distribuiti tra Portogallo, Spagna, Tunisia, Algeria e Marocco) e lo lascia stagionare nei suoi piazzali di cemento drenato, non esposto così alla contaminazione batterica. "Qui la Natura detta ancora i tempi: occorrono altri sei mesi di stagionatura prima di procedere alla lavorazione e alla realizzazione dei tappi", conclude l'azienda.