ROMA - Il maxi evento di sbiancamento dei coralli colpisce ancora pesantemente: anche la barriera corallina di Guam, l'isola maggiore dell'arcipelago delle Marianne nel Pacifico occidentale, ne è affetta. I danni, spiegano alcuni scienziati al Washington Post, sono ingenti perché il fenomeno sta interessando questi 'reef' ormai per il quarto anno di fila. Nuovi coralli stanno morendo.
Gli scienziati hanno rilevato che oltre il 50% dei coralli di Guam è morto per effetto di sbiancamento tra il 2013 e il 2014 e complessivamente l'85% ha perso colore. Le stime risalgono al 2015, ma nel frattempo altri coralli sono morti e questa estate non dà segni in controtendenza. Colpita soprattutto la zona di Tumon Bay, importante sotto il profilo turistico oltre che ambientale.
Lo sbiancamento si verifica quando per effetto delle elevate temperature dell'acqua i coralli espellono la loro alga vitale (che dà loro colore) andando incontro alla morte se non riescono a recuperare. La Grande barriera corallina è il malato numero uno ma ne sono già abbondantemente colpiti i reef dell'Oceano Indiano intorno alle Maldive e nel Western Australia, quelli nel resto del Pacifico, del Mar Rosso e dei Caraibi.
Secondo le previsioni della Noaa, l'agenzia Usa che monitora atmosfera e oceani, il maxi evento globale di sbiancamento è il peggiore finora documentato e si protrarrà per tutto il 2016: il terzo anno di fila. Non era mai successo. Tra le cause anche il riscaldamento globale e l'intenso ultimo El Nino.