SYDNEY - La Russia è l'unico paese ad aver negato finora il suo sostegno per creare aree marine protette in Antartide, ed è sottoposta a pressioni internazionali per consentire l'attuazione del piano. E' iniziata oggi a Hobart in Tasmania (Australia) la riunione annuale della Commissione per la conservazione delle risorse marine viventi dell'Antartide (Ccamlr), cui aderiscono 24 paesi fra cui l'Italia oltre all'Unione Europea.
Proteggere le acque del Mare di Ross e dell'Antartide orientale
I delegati trascorreranno le prossime due settimana per decidere se proteggere le acque del Mare di Ross e dell'Antartide orientale, una questione all'ordine del giorno della Ccamlr da oltre 5 anni. Stati Uniti e Nuova Zelanda hanno proposto l'istituzione di un'area protetta di 1,3 milioni di chilometri quadrati nel Mare di Ross, mentre un secondo progetto promosso da Unione Europea, Australia e Francia mira alla creazione di un'area interdetta alla pesca di 1,6 milioni di chilometri quadrati al largo dell'Antartide orientale. Ma per istituire le riserve serve un accordo tra i membri della Commissione. La Russia si è finora opposta a entrambe le proposte, chiedendo di ridurre la dimensione delle aree protette e di limitare a 10 anni il divieto di pesca.
Biodiversità unica
Le acque che circondano l'Antartide sono tra le più incontaminate al mondo, ma sono anche tra le più vulnerabili e il braccio di ferro sul loro destino va avanti da tempo. Nell'Oceano Antartico vivono più di 10.000 specie, tra le quali la maggior parte dei pinguini del mondo, balene, uccelli marini, il calamaro colossale e gli austromerluzzi, che sono l'obiettivo principale dei pescherecci che operano in questa regione ai confini del mondo. L'Oceano meridionale è inoltre considerato un'area essenziale per la ricerca scientifica, sia per lo studio del funzionamento di ecosistemi marini intatti, sia per determinare gli effetti del cambiamento climatico globale.