ROMA - La natura si sta impoverendo "eppure ci fornisce cibo, acqua, aria pulita, energia, rimedi medicinali, svago e cultura". Nel ricordarlo, il Wwf avverte: "L'erosione della biodiversità procede a ritmi allarmanti". E lancia un appello ai governi in occasione della 13/a Conferenza Onu sulla biodiversità, in corso fino al 17 dicembre a Cancun, in Messico: "Servono azioni concrete urgenti per non erodere la ricchezza della vita e rispettare gli obiettivi globali" indicati nel 2010 ad Aichi, in Giappone. Sei anni fa, 196 paesi raggiunsero un accordo su una serie di sforzi per migliorare la condizione dei principali sistemi naturali, tra cui acqua dolce, foreste e oceani, e il sostegno della fauna selvatica in tutto il mondo. Ma al vertice di Cancun, afferma il Wwf, solo il 5% dei paesi sarà sulla buona strada per raggiungere i Target di Aichi. Il monitoraggio di 14.152 popolazioni distinte di 3.706 specie di vertebrati dimostra che sono diminuite del 58% tra il 1970 e il 2012, secondo il recente Living Planet Report del Wwf. Un esempio per tutti è quello dell'elefante africano, stroncato dal bracconaggio alla media di 20.000 esemplari l'anno per l'avorio.
Nel 1970, ricorda il Wwf, ne esistevano più di 1.400.000 individui, oggi ne restano intorno a 450.000. L'assemblea di Cancun si rivolgerà proprio a quelle nazioni che sono ben lontane dal rispettare gli obiettivi stabiliti a livello di Nazioni Unite, e che scadranno alla fine di questo decennio, dedicato dall'Onu proprio alla biodiversità. "Il mondo ha un accordo e un piano collettivo su come fermare la perdita di biodiversità, ma ogni singola nazione non lo ha ancora tradotto in livelli adeguati di ambizione e impegno concreto", afferma Deon Nel, Global Conservation Director del Wwf. Secondo l'associazione del panda, "la conservazione della biodiversità rimane un tema minoritario nella programmazione economica nazionale. L'ambiente viene sfruttato per guadagni immediati, erodendo il potenziale ambientale a lungo termine offerto dai servizi ecosistemici".
Un recente studio del Wwf prevede che entro il 2020 le popolazioni di fauna selvatica potrebbero diminuire di due terzi dai livelli del 1970. "Non possiamo ribaltare questo trend in quattro anni, ma dobbiamo andare a Cancun con l'obiettivo comune di raddrizzare fortemente il timone verso la direzione giusta", dichiara Nel. Il Wwf auspica che i governi a Cancun decidano di raddoppiare gli investimenti destinati alla conservazione e che la conservazione della biodiversità sia tenuta in conto nelle decisioni strategiche, in particolare in quelle riguardanti l'agricoltura, la pesca, la gestione forestale e il turismo.