Il 90% della acque costiere di balneazione italiane monitorate sono di qualità eccellente. La promozione dei nostri mari arriva dall'edizione 2016 dell'Annuario dei dati ambientali dell'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, presentato oggi a Roma.
Gli ambienti marini, evidenzia l'Ispra, sono tuttavia vittime, come quelli terrestri, dell'assalto di specie alloctone invasive, complici i cambiamenti climatici e la globalizzazione.
L'introduzione di specie alloctone potenzialmente invasive in mare e sulla terraferma - sottolineano gli esperti - costituisce un fattore di rischio per la biodiversità. Attualmente in Italia il numero di specie non autoctone documentate, animali e vegetali, è di circa 2.700.
Dall'annuario emergono notizie positive per le acque sotterranee: a novembre 2016, dei 1.053 corpi idrici identificati, il 59% è classificato come buono sia per lo stato chimico sia per lo stato quantitativo. Per quanto riguarda le acque superficiali (7.494 fiumi e 347 laghi), invece, solo il 43% dei fiumi e il 21% dei laghi raggiungono l'obiettivo di qualità per lo stato ecologico; il 75% dei fiumi e il 47% dei laghi quello per lo stato chimico.