Dodici anni dopo il devastante tsunami del 26 dicembre 2004, scatenato da un terremoto di magnitudo 8,9 al largo di Sumatra, la barriera corallina delle Seychelles, in particolare quella dell'isola Curieuse, molto vicina alla gettonatissima meta turistica di Praslin, sta dando segnale di rinascita: piccole formazioni di coralli sono di nuovo vitali, e frequentate da mante, tartarughe marine e circa 300 specie di pesci tropicali.
Ma un contesto subacqueo così entusiasmante per chi fa snorkeling - bastano pochi colpi di pinna e una maschera per nuotare tra squaletti e pesci pappagallo - svela tuttavia il prevalere di insolito color bianco nel reef.
Lo "sbiancamento" è, ahinoi, confermato dal The Seychelles National Park Authority che, attribuendo la causa al cambiamento climatico con conseguente riscaldamento delle temperature dell'acqua, accelerato dal Nino nel 1998, sta prendendo alcune contromisure e ha presentato un progetto che mira a prevenire ulteriori danni a questo prezioso e affascinante ecosistema marino. "Abbiamo fatto una valutazione rapida dello stato di salute della barriera corallina e abbiamo trovato che la situazione è oggi più allarmante che nel 1998, quando El Nino colpì duro" ha detto, a Sealife, Allen Cedras, un ufficiale dell'Authority del Parco marino.
Lo sbiancamento, cioè la perdita del ventaglio di colori naturali tipici del corallo, è stato osservato in tutti i tipi di corallo, dai depositi rocciosi alle zone di barriera nell'area marina protetta che misura 14,7 km quadrati.
Secondo una stima di Cedras, lo sbiancamento, dovuto a un aumento della temperatura del mare, ha colpito tra il 60% e il 90% nel Parco marino di Curieuse, ma senza interventi, il problema potrebbe diventare ancora peggiore.