ROMA - Nel 2016 terremoti, uragani e altre catastrofi naturali hanno causato danni per 175 miliardi di dollari a livello mondiale, la cifra più alta degli ultimi quattro anni e di poco inferiore ai 180 miliardi del 2012. Lo rende noto la compagnia di riassicurazione Re Munich, secondo cui ad essere assicurato è stato solo il 30% delle perdite, circa 50 miliardi di dollari.
La compagnia ha registrato 750 catastrofi naturali rilevanti tra terremoti, uragani, inondazioni, siccità e ondate di calore, una cifra superiore alla media degli ultimi 10 anni, che è pari a 590. Eccezionalmente basso, tuttavia, il numero delle vittime.
Nel 2016 hanno perso la vita in disastri naturali 8.700 persone, a fronte di una media degli ultimi 10 anni che si attesta a 60mila morti annue. Ad eccezione del 2014, anno in cui i decessi sono stati 8.050, il bilancio delle vittime nel 2016 è il migliore degli ultimi 30 anni, di poco superiore alle 8.600 morti del 1986.
In termini economici l'evento dall'impatto più negativo è stato il terremoto nell'isola giapponese di Kyushu, nell'aprile scorso, che ha causato 31 miliardi di dollari di danni di cui 6 miliardi assicurati. Seguono le inondazioni che hanno colpito la Cina tra giugno e luglio, costate 20 miliardi di cui appena 300 milioni assicurati. Al terzo posto c'è l'uragano Matthew che ha interessato i Caraibi e gli Usa, con danni per 10,2 miliardi di cui 3,8 miliardi assicurati.