Dal 2011 ad oggi la Cina ha ordinato la chiusura di oltre cento campi da golf, un sesto di quelli che costellano tutto il Paese a eccezione del Tibet, in una stretta contro l'uso illegale di terreni arabili, riserve naturali ed estrazioni d'acqua non consentite. Lo hanno annunciato le autorità locali, secondo quanto riporta l'agenzia Xinhua.
Le strutture chiuse sono 111 su un totale di 683, cui si aggiungono altri 11 che hanno chiuso volontariamente. Il governo aveva bloccato la costruzione di nuovi campi da golf nel 2004, quando se ne contavano poco più di 200. Da allora, tuttavia, i campi sono triplicati.
Il gioco del golf era stato vietato nel 1949 da Mao Zedong, che lo aveva bollato come "sport per milionari", ed era finito sotto esame nell'ambito della campagna anticorruzione lanciata dall'attuale presidente cinese Xi Jinping. Nell'ottobre 2015 il Partito Comunista ha rinnovato il decalogo di comportamento, imponendo ai suoi 88 milioni di iscritti di non giocare a golf, così come di non avere "abitudini stravaganti nel bere e nel mangiare".