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Piante acquatiche ripopolano fondali laguna Venezia

Risultati positivi progetto Università Ca' Foscari

Redazione ANSA VENEZIA

Il trapianto di fanerogame nella laguna di Venezia è riuscito e lo stato ecologico delle aree ripopolate con praterie di piante acquatiche sta migliorando. Lo dicono i risultati preliminari del progetto europeo SeResto, cofinanziato dall'Unione Europea nell'ambito del programma Life, coordinato dall'Università Ca' Foscari Venezia e condotto in collaborazione con l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche e dell'associazione Laguna Venexiana Onlus.

Su 35 siti di trapianto, 33 hanno avuto successo. Dove le piante sono presenti dalla prima campagna del 2014, la qualità dello stato ecologico è passata da 'scarso' a 'buono'. L'area interessata, la Laguna Superiore di Venezia, è classificata di 'interesse comunitario' dall'Europa. Obiettivo del progetto è favorire la ricolonizzazione di praterie di piante acquatiche, soprattutto con il trapianto di Zostera marina e Zostera noltei (Zosterella). "Il consolidamento e ripristino dell'habitat acquatico lagunare - spiega Adriano Sfriso, coordinatore scientifico del progetto e professore di Ecologia al Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica - sta già contribuendo al raggiungimento del buono stato ecologico dei corpi idrici della laguna favorendo l'aumento della biodiversità e dei servizi ecosistemici forniti da un ambiente lagunare in buone condizioni ecologiche. Ad esempio, sono in corso miglioramenti della qualità delle acque e del 'sequestro' della CO2, incrementi della produttività ittica e della presenza aviaria, e un ritorno all'uso ricreativo per attività di eco-turismo. Il successo della ricolonizzazione può essere ostacolato dall'influenza delle foci dei fiumi, da elevate concentrazioni di nutrienti, soprattutto fosforo, e dalla presenza di macroalghe opportuniste".

Particolarità del progetto è il coinvolgimento della comunità locale: i trapianti e la cura dei siti di nuova colonizzazione sono realizzati dai membri di associazioni amatoriali attive da lungo tempo in laguna, con la supervisione degli esperti scientifici.

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