Perdita di habitat, cambiamenti climatici e bracconaggio stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza di flora e fauna selvatica, tanto che entro la fine di questo secolo metà delle specie potrebbe essere soltanto un ricordo, con conseguenze pericolose per l'ambiente e per la tenuta della nostra civiltà. Un destino, quello della natura, che è nelle mani dei giovani. E' rivolto a loro l'appello ad agire che l'Onu lancia in occasione del World Wildlife Day 2017, la Giornata mondiale della natura selvatica che si celebra in tutto il mondo il 3 marzo.
Quasi un quarto della popolazione mondiale oggi ha tra 10 e 24 anni, sottolineano le Nazioni Unite: sono le generazioni che prenderanno decisioni cruciali per la salvaguardia del pianeta e che vanno sensibilizzate e informate sulla tutela delle specie. Con lo slogan "Listen to the young voices" in tutto il mondo domani saranno centinaia le iniziative che coinvolgeranno bambini e ragazzi per il World Wildlife Day. I tassi di estinzione delle specie spaventano la comunità scientifica, anche perché si tratta di eventi irreversibili.
Un monito in questo senso è arrivato da scienziati ed esperti di tutto il mondo riuniti questa settimana in Vaticano per un workshop organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze e dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Proprio perché non si può tornare indietro, ha sottolineato Peter Hamilton Raven, biologo del Missouri Botanical Garden, l'estinzione rappresenta per la nostra civiltà una minaccia "più pericolosa dei cambiamenti climatici". Gli sforzi di conservazione appaiono quindi fondamentali, anche alla luce dei risultati conseguiti. Il Wwf ricorda l'aumento della popolazione di tigri e panda e il divieto di commercio dei pangolini tra i "casi di successo" dell'anno appena trascorso. Oggi invece il Parlamento europeo ha chiesto agli Stati membri dell'Ue un bando totale nel commercio di avorio proveniente dalle zanne d'elefante, sia all'interno sia all'esterno dell'Unione. Una misura tesa a combattere il traffico illegale di piante e animali selvatici. Ue e Usa, sottolinea la risoluzione, sono mercati chiave e vie di transito per questo genere di traffici che globalmente registrano un fatturato stimato in 20 miliardi di euro. In occasione del World Wildlife Day domani nove associazioni italiane - tra cui Legambiente, Lipu, Lav, Wwf, Enpa - firmeranno una Carta per il recupero degli animali salvati non a fini di lucro.