Il Tar del Lazio ha respinto giovedì il ricorso della Regione Puglia per ottenere l'annullamento delle note del Ministero dell'Ambiente che autorizzava il Tap all'espianto degli ulivi nell'area del cantiere per il gasdotto. Nei giorni scorsi il Tar aveva sospeso l'efficacia della nota, ma ora ha respinto il ricorso. Il 6 aprile il presidente del Tar del Lazio con un decreto urgente aveva accolto, in prima battuta, l'istanza della Regione Puglia e aveva sospeso gli atti ministeriali con cui veniva dichiarata pienamente ottemperata la prescrizione A.44 della Via, la Valutazione di impatto ambientale legata ai lavori per il gasdotto nell'area di Melendugno, in Salento. Questa prescrizione è riferita alla cosiddetta fase 0 dei lavori e autorizza Tap, il consorzio a cui fa capo la realizzazione del gasdotto, a espiantare gli ulivi nell'area del cantiere. Mercoledì il Tar ha riesaminato l'intera questione nel merito, in camera di consiglio, e ha deciso di respingere il ricorso.
"La sentenza del Tar sulla Tap dice quello che noi abbiamo sempre detto: che le cose dal punto di vista amministrativo sono state fatte sempre con la massima correttezza". Lo ha detto venerdì il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, a margine dell'inaugurazione del Villaggio della Terra a Roma. "Fare le cose correttamente dal punto di vista amministrativo vuol dire avere rispettato tutte le regole che ci sono e aver dato le maggiori garanzie ambientali possibili - ha aggiunto Galletti -. Lo dico dal primo giorno e finora tutti gli organi amministrativi mi hanno dato ragione. Spero che l'epoca dei ricorsi sia finita. Penso che si possa entrare nel merito e spiegare che l'opera non ha nulla contro l'ambiente, anzi, e' un'opera che ambientalmente serve. Noi portiamo il gas che ci serve per migliorare il nostro mix energetico e per essere piu' indipendenti dalle fonti fossili dannose, petrolio e carbone".