L'Amazzonia, il più complesso sistema fluviale al mondo, rischia danni "significativi e irreversibili" se il maxi programma di dighe progettato per il bacino sarà portato a termine. A lanciare l'allarme è un team internazionale di ricercatori in uno studio pubblicato sulla rivista Nature.
Attualmente, spiegano gli scienziati, ci sono progetti per 428 dighe idroelettriche e di queste almeno 140 sono già realizzate o in fase di costruzione. Queste infrastrutture, tuttavia, secondo il parere dei ricercatori rischiano di influenzare le dinamiche del bacino fluviale amazzonico, mettendo a rischio anche migliaia di specie uniche al mondo che vi dimorano. Andando avanti con questi progetti, spiega alla Bbc il professore Edgargo Latrubesse dell'Università del Texas, autore principale dello studio, "il mondo perderà la zona umida più diversificata del pianeta".
Il bacino dell'Amazzonia si estende su una superficie di oltre 6 milioni di chilometri quadrati ed è il sistema fluviale più complesso del globo. È diventato un'area chiave per i progetti di dighe per centrali idroelettriche, con lo scopo di ridurre le emissioni di anidride carbonica, ma questa opzione energetica per i ricercatori è fonte di numerosi problemi a livello sistemico. Le dighe, sostengono, interromperebbero ad esempio il naturale movimento dei sedimenti fluviali, che sono una cruciale fonte di sostanze nutritive per la fauna.