"Le gestione degli incendi in Italia deve cambiare, deve basarsi non più solo sull'estinzione dei roghi ma anche sulla loro prevenzione", per evitare situazioni di emergenza come quella che sta vivendo il Portogallo.
L'appello arriva da una rete di ricercatori italiani nata l'anno scorso con l'obiettivo di diffondere informazioni scientifiche per migliorare la lotta e la prevenzione agli incendi nel nostro Paese.
"Oggi la lotta agli incendi in Italia si basa prevalentemente sull'estinzione" dei roghi, "mantenendo in piedi una struttura antincendi capace di intervenire tempestivamente con mezzi numerosi su un territorio vasto", spiega all'ANSA Giorgio Vacchiano, attualmente ricercatore presso il Centro comune di ricerca della Commissione europea e membro del gruppo di lavoro sulla gestione degli incendi boschivi della Società Italiana di Selvicoltura ed Edologia Forestale (Sisef). Una strategia "costosa", sottolinea, "soprattutto negli anni in cui gli incendi sono pochi, e non sempre efficace in presenza di fenomeni estremi come quelli del Portogallo". Una simile macchina organizzativa è necessaria, ma da sola non basta: servono "prevenzione e pianificazione territoriale", sottolinea Vacchiano. Tra le proposte del gruppo di lavoro quella di "rendere i boschi meno suscettibili ai grandi incendi" con il "fuoco prescritto", roghi controllati coi quali in inverno si bruciano solo foglie o rami fini togliendo ai boschi pericoloso combustibile. "È come se al camino si toglie la carta", dice Vacchiano, "diventa più difficile accenderlo".