"Il numero chiuso era un tema che andava affrontato. Perché il problema si pone non solo qui ma in tutta Italia. E le Cinque Terre sono un laboratorio del Paese per centrare l'obiettivo del turismo sostenibile". Con queste parole il presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre Vittorio Alessandro si accomiata dall'ente nella sua ultima settimana di presidenza. Tempo di bilanci dopo cinque anni di mandato e alcuni mesi da commissario, seguiti alla vicenda giudiziaria 'Mani unte' che aveva travolto il Parco e all'alluvione del 2011 portando in carcere l'allora presidente Bonanini. "Sono stati cinque anni di grande lavoro e impegno - ha detto Alessandro - . Nei prossimi anni è necessario si continui a lavorare sulla qualità del territorio senza trasformarlo in un paesaggio di plastica utile solo per portare a casa qualche selfie". Agricoltura e vino, turismo sostenibile e continuità tra Parco e mare sono secondo Alessandro le sfide attuali. "Tra le cose di cui vado più fiero è la Fondazione Manarola", che si occupa del recupero dei muretti a secco coinvolgendo richiedenti asilo e disoccupati. Ancora una settimana di lavoro alle Cinque Terre e poi il ritorno in Sicilia "dove spero di poter essere utile se ci saranno le condizioni mettendo a frutto l'esperienza che ho maturato anche qui". E in attesa della nomina del nuovo presidente, Alessandro suggerisce al suo successore: "Non faccia il super presidente e il super Parco. E' un ruolo che può fare gola, di grande visibilità internazionale". (ANSA).