Il consumo di suolo in Italia rallenta ma continua a crescere, 50 chilometri quadrati di nuove coperture artificiali tra novembre 2015 e maggio 2016, in media poco meno di 30 ettari al giorno, più di 3 metri quadrati al secondo. Ad essere assediate sono anche le aree vincolate e le coste, dove trent'anni dopo la Legge Galasso la densità media di edifici ha raggiunto i 512 per Kmq (+28%). Mentre nelle soprintendenze la carenza di personale fa sì che ogni funzionario debba occuparsi in media di 457 provvedimenti all'anno. Partono da un quadro preoccupante, tratteggiato nelle 500 pagine del Rapporto sullo stato delle politiche del paesaggio, a Roma, gli Stati generali del paesaggio, una due giorni di dibattito tra esperti e amministratori, conclusa giovedì da una lectio magistralis del cardinale Gianfranco Ravasi e poi dagli interventi del ministro Franceschini e del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. E' ancora "emergenza rossa", sottolinea presentando il rapporto il sottosegretario Mibact Ilaria Borletti Buitoni, anche se in questi anni qualche cosa è cambiata, "è cresciuta la coscienza". "Siamo un paese unico al mondo per il suo paesaggio di cui dobbiamo essere orgogliosi così come delle cose fatte nell'ultimo decennio - commenta Franceschini - Gli Stati generali servono proprio a questo, a dire che bisogna difendere il nostro paesaggio, che Stato e Regioni insieme devono difendere la bellezza del nostro Paese, che è un valore anche dal punto di vista economico".
Il rapporto indica tra gli esempi negativi la Sicilia, con un indice di abusivismo che è cresciuto dal 31% del 2008 al 56% del 2015, e la Calabria, dove in 7 anni l'abusivismo è raddoppiato, passando dal 30 al 62%. In termini assoluti la situazione è peggiore in Campania, dove l'abusivismo e passato dal 41 al 63%, un valore superato nel 2015 solo dal Molise. Oggi circa un quinto del territorio nazionale italiano è a rischio desertificazione: quasi il 21% del territorio, con punte fino al 70% in Sicilia.
"La cultura della tutela del paesaggio che si è andata affermando è stata il frutto di grandi battaglie culturali. Siamo arrivati alla tutela del paesaggio nel corso dei decenni con fatica, c'è stato bisogno di pionieri e di persone che si sono battute. Ma le minacce restano all'ordine del giorno, il consumo del suolo resta un problema aperto così come il tema dell'abusivismo". Lo ha detto giovedì, agli Stati generali del Paesaggio, il premier Paolo Gentiloni. "Non basta la tutela del bene, serve una cura del paesaggio, un intervento attivo", osserva Gentiloni.