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I coralli dei Caraibi devastati dagli uragani Irma e Maria

Scienziati, esperimento naturale che aiuterà a capirne recupero

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 27 DIC - Gli uragani Maria e Irma non hanno devastato solo la terraferma con il loro passaggio sui Caraibi a settembre ma anche gli ecosistemi marini. A documentare i primi, seri, danni alle barriere coralline caraibiche è stato un team di scienziati americani che a fine novembre ha effettuato una spedizione nelle acque di St. John, nelle Isole Vergini americane.

Foto e video realizzati dagli scienziati mostrano che alcune colonie hanno perso "rami", altri coralli erano ricoperti di alghe nocive. Molti, indeboliti dal passaggio degli uragani, erano stati intaccati da batteri. Intere colonie di coralli, simili agli alberi delle foreste, sono state spazzate via dalla furia di Irma e Maria. Come un bosco bruciato da un incendio incontrollato. Le lesioni peggiori sono state osservate in acque più superficiali, mentre scendendo più in profondità gli scienziati hanno rilevato un panorama diverso. I danni erano più sfumati, c'erano ancora coralli in buona salute o in fase di recupero, e pesci.

Per questo, spiegano, gli uragani possono essere considerati "un interessante esperimento naturale". Perché rappresentano una rara opportunità per studiare le capacità di recupero dei coralli stessi. Un ambito di ricerca chiave in un mondo più caldo in cui l'aumento della temperatura degli oceani è fonte di stress per le barriere coralline.(ANSA).

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