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Coralli meno forti a causa dell'acidificazione degli oceani

Studio, Triangolo corallino area più a rischio

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 30 GEN - L'acidificazione degli oceani, cioè il cambiamento chimico delle acque marine in seguito al maggiore assorbimento di anidride carbonica (CO2) presente in atmosfera, mette a rischio le barriere coralline rendendo più difficile per i coralli costruire i loro "scheletri", la base su cui si sviluppa l'intero "reef". A svelare i meccanismi di questa minaccia è una ricerca guidata dall'Istituto oceanografico di Woods Hole e pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

Lo studio evidenzia che l'acidificazione agisce impedendo il processo di ispessimento dei coralli: diminuisce la densità degli scheletri corallini indebolendoli, lasciandoli più vulnerabili a eventuali rotture. Gli scheletri di corallo sono fatti di aragonite, un composto di carbonato di calcio, sensibile ai livelli di acidità dell'acqua. L'aumento di CO2 negli oceani rende più difficile la reazione chimica per la calcificazione da parte degli organismi marini.

Gli scienziati hanno sviluppato un modello con cui hanno simulato il meccanismo della crescita dei coralli e lo hanno comparato con i cambiamenti previsti nei livelli di acidità delle acque marine. Dai risultati è emerso che entro il 2100 l'impatto maggiore dell'acidificazione degli oceani si avrà nella regione Indo-pacifica, con una possibile riduzione fino al 20% della densità degli scheletri corallo in alcuni siti del cosiddetto Triangolo corallino. Si tratta di un'area delimitata dalle acque di Indonesia, Malesia, Filippine, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Isole Salomone, considerata chiave per la biodiversità marina. Migliore la situazione ai Caraibi, alle Hawaii e nel Mar Rosso dove per effetto dell'acidificazione è atteso un calo della densità degli scheletri corallini inferiore al 10%.(ANSA).(ANSA).

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