ROMA - Via libera venerdì dal Consiglio dei ministri al Testo Unico sulle foreste e sulle filiere forestali. Si tratta dell'approvazione di due decreti legislativi che, in attuazione della legge su semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, introducono norme volte, da un lato, a disciplinare gli interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole e, dall'altro, al riordino della normativa in materia di foreste.
Obiettivo del provvedimento è far fronte in maniera più efficace alle urgenti necessità di tutela e gestione attiva del territorio italiano, contrastando l'abbandono colturale e il declino demografico nelle aree montane e rurali del Paese, nonché a garantire la conservazione ambientale e paesaggistica, lo sviluppo di nuove 'economie verdi' e la crescita occupazionale in particolare nelle aree interne.
In particolare il Testo punta a rafforzare la funzione di coordinamento istituzionale svolta dallo Stato nei confronti delle Regioni e delle autonomie locali, ma anche a formulare chiari indirizzi nazionali di riferimento su programmazione, pianificazione, tutela e gestione attiva del patrimonio forestale nazionale.
Coldiretti: "Fino a 35 mila nuovi posti di lavoro potrebbero nascere da una migliore gestione dei boschi, che oggi coprono una superficie record di 10,9 milioni di ettari, raddoppiata rispetto all'Unità d'Italia, quando era pari ad appena 5,6 milioni di ettari". È quanto emerge da un'analisi Coldiretti-Federforeste, nel commentare positivamente l'approvazione del Testo Unico Forestale da parte del Consiglio dei Ministri. L'Italia, sottolinea la Coldiretti, non è mai stata così ricca di boschi ma, a differenza del passato, si tratta di aree senza alcun controllo e del tutto impenetrabili ai necessari interventi di manutenzione e difesa, mettendo a rischio la vita delle popolazioni locali per degrado ed incendi. Il risultato è che, secondo un'analisi Coldiretti su dati dell'European Forest Fire Information System , nel 2017 sono andati a fuoco 141 mila ettari di boschi, con un drammatico balzo del 316% rispetto alla media dei 9 anni precedenti. Con la nuova legislazione, spiegano Coldiretti e Federforeste, si va a riconoscere che solo i boschi gestiti in modo sostenibile assolvono al meglio a funzioni importanti per la società, come la prevenzione dagli incendi, dalle frane e da alluvioni o l'assorbimento del carbonio, facilitando le attività ricreative e il benessere psicofisico in generale. Ma il Testo Unico consentirà al settore anche di affrontare un'anomalia che vede oggi l'Italia importare l'80% del legno da altri paesi, con arrivi che nel 2017 hanno raggiunto 11,8 miliardi di chili, mentre ogni anno in Italia si utilizza appena il 25% della nuova superficie boschiva.
Alleanza Coop. "Il Testo approvato oggi non è perfetto, poiché frutto di tanti compromessi, ma è un passo in avanti il fatto che si sia provveduto ad un'armonizzazione della materia". Lo afferma l'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, commentando l'approvazione dello schema di Decreto legislativo in materia di foreste e filiere forestali. Nell'ultimo secolo siamo passati da una superficie boschiva di 1 milione di ettari a 12 milioni, osserva l'Alleanza: oggi i boschi occupano il 35% del territorio e risulta alquanto stridente il fatto che l'Italia sia tra i primi paesi importatori, con l'85% del legname di pregio". Tra gli aspetti positivi della nuova normativa, osserva l'Alleanza, c'è la valorizzazione del ruolo delle cooperative forestali nella gestione sostenibile del grande patrimonio boschivo nazionale, che rappresenta una grande opportunità dal punto di vista economico, sociale ed ambientale. Le cooperative operano in zone montane e marginali spesso a rischio di abbandono e spopolamento, fornendo un servizio insostituibile per la collettività e per lo sviluppo economico delle aree in cui operano. Il patrimonio forestale italiano è una grande risorsa, non può essere abbandonata, conclude l'Alleanza, e ha bisogno di strumenti di indirizzo e di valorizzazione come quelli contenuti nel decreto approvato.
Legambiente. Il nuovo Testo unico sulle foreste, approvato oggi in Consiglio dei Ministri, per Legambiente "rappresenta un primo passo importante per sviluppare una politica nazionale efficace e coordinata del patrimonio boschivo e fornire alle Regioni un indirizzo e un quadro di riferimento chiari". "Il Testo Unico Forestale - sottolinea Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette di Legambiente -, che non mette in discussione gli attuali livelli di tutela ambientale e paesaggistica, riconosce il patrimonio forestale nazionale, che ammonta a 11,8 milioni di ettari, pari al 39% del territorio nazionale, come parte del capitale naturale nazionale e come bene di interesse pubblico, e al contempo promuove la gestione forestale sostenibile del nostro patrimonio forestale, che garantisce una gestione del bosco che consente sia un suo utilizzo produttivo che il mantenimento della biodiversità. Ora, molto dipenderà dal modo in cui saranno scritti i decreti attuativi e da come questi garantiranno che le norme regionali siano coerenti con la prospettiva indicata dal Testo".