ROMA - Dalle 50.000 talee di Posidonia oceanica trapiantate nei fondali di Ischia è stata calcolata una crescita di nuove piantine pari a sei volte; mareggiate, pesca e ancoraggi hanno, tuttavia, trascinato via circa 320 metri quadrati dei 1600 di nuova superficie. Sono questi alcuni dei successi e delle criticità connesse al trapianto effettuato a Ischia nel 2008, come misura di compensazione per la costruzione del gasdotto Bacoli-Ischia. Il progetto europeo presenta per la prima volta i dati, raccolti nel corso delle 22 campagne di monitoraggio, del trapianto effettuate in dieci anni di osservazione.
Preservare la presenza della Posidonia in tutto il Mediterraneo, e in particolare quella che arricchisce i fondali di Ischia, è uno degli obiettivi del progetto europeo LIFE "SEPOSSO" (Supporting Environmental governance for the Posidonia oceanica sustainable transplanting operations), di cui Ispra è capofila. Vanto dei mari dell'isola, la Posidonia oceanica è una delle specie vegetali più diffuse nel Mediterraneo e svolge funzioni vitali per il funzionamento degli ecosistemi.
Nonostante sia un habitat protetto, la presenza nei nostri mari delle praterie di Posidonia è in diminuzione, a causa di un'inadeguata gestione della fascia costiera. Il progetto "SEPOSSO" intende analizzare e migliorare la governance dei trapianti di Posidonia, eseguiti come misura di compensazione a seguito della costruzione di opere e infrastrutture costiere.
Dopo aver fatto tappa a Civitavecchia e Augusta-Priolo, quello di Ischia è il terzo appuntamento del progetto "Seposso".
Dal 17 al 21 settembre gli esperti biologi del progetto e ricercatori subacquei saranno presenti nell'isola per una serie di iniziative.