La deforestazione nell'Amazzonia brasiliana è aumentata del 13,7% nell'ultimo anno rispetto ai 12 mesi precedenti. Lo rivela l'Istituto per le ricerche sullo spazio del Brasile, l'Inpe.
Fra il 1/o agosto 2017 e il 21 luglio 2018 sono stati abbattuti 7.900 km quadrati di foresta amazzonica brasiliana, contro i 6.947 km quadrati dei 12 mesi precedenti.
Quasi tre quarti della deforestazione sono avvenuti negli stati del Parà, Mato Grosso e Rondonia, dove è forte l'attività agricola. A spingere gli agricoltori locali ad abbattere alberi per allargare le colture sono stati due fattori: la guerra commerciale fra Usa e Cina e la debolezza della valuta brasiliana, il real, che hanno reso più competitive le esportazioni dal paese sudamericano.
La perdita di foresta annuale nell'Amazzonia brasiliana era scesa dai 27.772 km quadrati del 2004 a 4.571 km quadrati nel 2012. Ma negli ultimi 4 anni il paese ha sforato del 41% i limiti di deforestazione che si era posto nel 2009.
Il presidente eletto Jair Bolsonaro, che entrerà in carica il 1/o gennaio 2019, in campagna elettorale si è più volte dichiarato favorevole allo sfruttamento della foresta amazzonica, eliminando i vincoli sulle terre indigene e depotenziando le agenzie ambientali.