ROMA - Aumentano del 2% le aree boschive mediterranee con 1,8 milioni di nuovi ettari tra il 2010 e il 2015, ma sono sempre più colpite dal degrado causato da cambiamenti climatici, incendi, scarsità d'acqua e crescita della popolazione. E' quanto emerge dal nuovo rapporto Fao-Plan Bleu, secondo il quale la superficie forestale dei Paesi mediterranei è di circa 88 milioni di ettari, il 2% di quella globale. "Le pressioni causate dallo sviluppo umano sulle foreste si sono estremizzate - ha dichiarato il vice direttore generale della Fao del Dipartimento forestale, Hiroto Mitsugi - e a meno che non si faccia di più per combattere questo degrado, oltre 500 milioni di persone in 31 paesi e tre continenti dovranno presto affrontare problemi economici, sociali e ambientali".
Secondo il rapporto, le foreste immagazzinano oltre 5 miliardi di tonnellate di carbonio, con un aumento del 2% l'anno tra il 1990 e il 2015. Gli incendi boschivi rimangono la più grave minaccia sopratutto nelle aree del nord; e sebbene negli ultimi decenni siano diminuiti come numero, sono aumentati come dimensione interessando oltre 500 ettari. Il rapporto calcola che sono oltre 400mila gli ettari bruciati ogni anno, con almeno 339 le specie animali e vegetali (16%) a rischio di estinzione.
Il degrado delle foreste nel nord del Mediterraneo è causato principalmente dall'abbandono della terra e dagli incendi, mentre quelle nel sud-est soffrono di uno sfruttamento eccessivo dei pascoli, dei tagli per la legna da ardere e della pressione demografica.