Un tribunale dell’Honduras ha condannato sette delle otto persone processate per l’omicidio dell’attivista ambientalista honduregna Berta Caceres, uccisa il 2 marzo 2016. Lo riporta il sito del quotidiano La Prensa. Le pene alle quali sono stati condannati saranno decise il 10 gennaio 2019.
Caceres, nota per il suo lavoro nella comunità indigena Lenca contro una diga che doveva essere costruita sulla loro terra, è stata assassinata dopo che due uomini hanno sfondato la porta della sua casa a La Esperanza, capitale del dipartimento di Intibucá, e uno di loro ha sparato sei colpi, uccidendo l’attivista e ferendo un suo ospite, l'ambientalista messicano Gustavo Castro.
Il tribunale, con voto unanime, ha condannato come autori dell’omicidio Sergio Ramon Rodriguez Orellana, il direttore degli affari comunitari della società Desarrollos Energéticos (Desa), e Douglas Geovanny Bustillo, ex tenente dell'esercito e direttore della sicurezza di Desa fino al 2015. Insieme a loro, sono stati anche riconosciuti colpevoli Mariano Diaz Chavez (ufficiale dell'esercito), Elvin Heriberto Rapalo Orellana, Henry Javier Hernandez Rodriguez, Edilson Duarte Meza e Oscar Aroldo Torres Velasquez.
Emerson Duarte Meza è stato l'unico degli otto coinvolti che è stato assolto dalla corte di giustizia honduregna, per non aver trovato prove del reato di insabbiamento di cui è stato accusato, secondo la sentenza. Tutti gli arrestati sono stati catturati dalle autorità honduregne tra maggio 2016 e febbraio 2017.
Nel 2015, Cáceres aveva vinto il premio Goldman, assegnato ogni anno ad attivisti ambientalisti in tutto il mondo. Al momento del suo omicidio, aveva ricevuto misure precauzionali dalla Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh) in risposta alle ripetute denunce di minacce.