L'Italia è la prima nazione al mondo a certificare i benefici delle foreste. I 1.000 ettari, per ora 'bollinati' dalla scienza, riescono a conservare oltre 220 mila tonnellate di CO2, pari alle emissioni medie annue di più di 110 mila auto, a cui si aggiungono 1.747 tonnellate di CO2 stoccate grazie alla riforestazione; inoltre migliorano la disponibilità e la potabilità di oltre 1,2 milioni di metri cubi di acqua all'anno, ed evitano l'erosione di 7,5 tonnellate di suolo, mettendo allo stesso tempo a disposizione 458 ettari di area naturale per il tempo libero. Si tratta di "una rivoluzione verde", presentata oggi al ministero delle Politiche agricole, che prende in considerazione i 1.000 ettari che hanno ottenuto la prima certificazione di tutti i 'servizi ambientali' offerti dall'ecosistema forestale sulla collettività (sia in termini di salute sia per il contesto socio-economico), e che - viene spiegato - è "un vero e proprio modello di valorizzazione delle foreste, replicabile su tutto il territorio nazionale".
L'obiettivo - che prende in considerazione gli impatti positivi offerti dal territorio, dalla biodiversità, dalla mitigazione degli inquinanti nell'aria, dalla pulizia dell'acqua, dalla conservazione del suolo e dalla promozione di attività ricreative - è stato raggiunto grazie alla collaborazione tra WaldPlus (azienda specializzata nella gestione di foreste) ed Etifor (spin-off dell'università di Padova, che si occupa del calcolo degli impatti positivi per l'uomo). I 1.000 ettari, di cui sono stati calcolati scientificamente i benefici - secondo la procedura di certificazione internazionale del Forest stewardship council (Fsc) - si trovano in Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige.