BOLOGNA - Magliette, borse, creme, ma anche farine, oli, biscotti. O più semplicemente piante, fiori e semi: è il vasto mondo della cannabis e dei suoi prodotti, che fioriranno dal 12 al 14 aprile a Bologna a 'Indica Sativa Trade', la fiera internazionale della canapa più grande d'Italia. Dal settore industriale a quello terapeutico e alimentare: per la settima edizione l'Unipol Arena avrà 200 stand (+33% rispetto alla scorsa edizione) di aziende produttrici, quasi la metà straniere.
La nuova promessa del settore è la 'cannabis light', presentata proprio al salone due anni fa: legale perché - spiega chi la commercia - contiene una percentuale di Thc inferiore ai limiti di legge, ma mantiene tutti gli altri principi attivi.
Nel 2018 ha sviluppato un giro d'affari stimato in oltre 40 milioni di euro, e nell'ultimo anno sono oltre 2.000 i 'grow shop' nati in Italia.
Al salone saranno numerose anche le iniziative didattiche e di formazione: dai corsi di cucina con la canapa a quelli dedicati a medici e farmacisti, ai seminari di coltivazione e formazione legale per gli operatori a cura dell'Italian Cannabis Business School. La 'New Canapa Economy' è un settore che sta crescendo a ritmi serrati, come testimonia - sottolineano gli organizzatori del salone - il decuplicarsi dei terreni coltivati in Italia: dai 400 ettari del 2013 ai quasi quattromila del 2018. Le coltivazioni di canapa sono sempre più dedicate a produzioni innovative, che vanno dalla ricotta agli eco-mattoni isolanti, dall'olio antinfiammatorio alle bioplastiche: l'80% della produzione si concentra fra le province di Mantova, Cremona e Brescia, a tradizionale vocazione agricola. Ma è in realtà un ritorno per una coltivazione che fino agli anni '40 era molto familiare in Italia, che con quasi 100mila ettari era il secondo maggior produttore di canapa al mondo dietro solo all'Unione Sovietica.