Uno scrigno verde, custode della biodiversità e "luogo magico di incontro" tra città e università: è che così che rinascerà l'orto botanico dell'ateneo di Bologna grazie al progetto scelto per la sua riqualificazione svelato oggi nella sede dell'Alma Mater insieme a una piattaforma di crowdfunding. Il costo complessivo degli interventi è stimato intorno ai due milioni di euro: l'ateneo si farà carico della metà, mentre il resto arriverà dalla raccolta collettiva di fondi lanciata dall'università in collaborazione con il Sistema museale di ateneo, il Comune di Bologna e Il Resto del Carlino, col supporto di Intesa Sanpaolo.
Il progetto vincitore è quello presentato dallo studio bolognese 'TaA SCA' di Federico Scagliarini e Cristina Tartari e mette al centro l'orto, "come uno scrigno", mentre una passeggiata sopraelevata sarà il nuovo asse delle serre e degli spazi didattici all'aperto sul bordo esterno, che si concluderà in un padiglione polifunzionale progettato per eventi, lezioni e conferenze. I lavori per la riqualificazione sono stati suddivisi in tre lotti e per il primo e forse il secondo, assicura il rettore Francesco Ubertini, cominceranno già l'anno prossimo. Quello rimanente l'anno successivo.
"Restituire un luogo bellissimo alla città" e "preservarne il fine didattico", ha sottolineato Paolo Giacomin, direttore del Resto del Carlino, sono stati la "sfida più ambiziosa".
Oltre al crowdfunding (chi donerà vedrà il suo nome inciso su una foglia che comporrà un'installazione a forma di albero nell'orto) sabato è prevista una giornata di eventi e attività per coinvolgere ancora di più tutta la cittadina. Dallo yoga alle degustazioni, tutto il ricavato contribuirà ai fondi per l'Orto botanico.