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Campagna Sea Shepered contro la pesca illegale nelle Eolie

Al via "Operazione Siso" con Aeolian Preservation Island Fund

Redazione ANSA PALERMO
(di Giorgia Governale) (ANSA) - PALERMO, 4 LUG - Entra nel vivo l'Operazione Siso per proteggere il delicato ecosistema delle Isole Eolie dalla pesca illegale non dichiarata e non regolamentata: nei prossimi mesi la nave Sam Simon di Sea Shepered - l'organizzazione che si occupa della salvaguardia della fauna ittica e degli ambienti marini - solcherà le acque del Sud Tirreno, in collaborazione e coordinamento con il Centro Controllo Nazionale Pesca (Ccnp) del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie e con la Guardia di Finanza. La campagna di Sea Shepherd prende il suo nome da Siso, un giovane Capodoglio morto nel 2017, rimasto impigliato in una "spadara" illegale durante il passaggio tra le Isole Eolie. "Secondo l'Onu, il Mar Mediterraneo è il più sfruttato del mondo - dice Andrea Morello, campaign Leader di Sea Shepherd - con il 62% degli stock ittici ormai al collasso. La pesca industriale e i suoi numeri lo stanno definitivamente impoverendo con un serio rischio di esaurimento delle specie marine che metterebbe in pericolo l'intera specie umana direttamente dipendente dalla biodiversità presente nei sette decimi del nostro pianeta Blu". La prima attività di pattugliamento è cominciata in due aree di mare a sud del Tirreno denominate Alpha e Bravo. "Durante la prima settimana abbiamo percorso 1.460 miglia, sorvegliato un'area di 14.250 kmq, per 550 ore di navigazione - precisa Morello -; incontrando sistemi di pesca legali come il 'palangaro' per il Pesce Spada e segnalando alle autorità italiane la presenza di attività illegali in mare". La collaborazione con i pescatori artigianali, creata grazie alle passate campagne nelle Isole Eolie ed al lavoro dell'Aeolian Preservation Island Fund, l'organizzazione che si occupa e della tutela ambientale delle Eolie, ha reso efficace l'attività di controllo dell'area.

"L'unione tra la Flotta di Nettuno e chi lavora da generazioni in aree così delicate come le Isole Eolie - continua Morello -, potrà creare una collaborazione triangolare dedicata alla protezione dell'Arcipelago eoliano". Da marzo, nel sud Tirreno, sono morti 8 Capodogli quasi tutti con plastica nello stomaco. "L'organizzazione lotta contro la Inn in tutto il mondo - precisano - nelle Isole Eolie l'attività si focalizza in particolare contro l'uso delle reti 'spadare', un tipo di rete pelagica derivante, che nonostante la messa al bando in tutto il mondo nel 2003, viene ancora usata illegalmente nelle acque italiane per la pesca del pesce spada.

Le spadare negli anni hanno ucciso un numero impressionante di capodogli, tartarughe, tonni, pesci spada, squali e mammiferi marini, a causa delle sue maglie, delle dimensioni comprese tra i 20 e 50 centimetri". Attualmente in Italia è consentito l'utilizzo delle reti dette 'ferrettare', simili in tutto alle spadare ma con maglie più piccole (10 cm diametro) rappresentano un sistema di pesca selettivo per taglia ma non per specie.

Prossimo obiettivo è la creazione di un'area marina protetta nelle Isole Eolie che possa riportare la biodiversità e la tradizione alla sostenibilità. Luca Del Bono, chairman dell'Aeolian Islands Preservation Fund, conclude: "Sea Shepherd è un partner chiave alle Isole Eolie. Crediamo fortemente che maggiori controlli possano scoraggiare le illegalità e rappresentino un'arma efficace contro l'impoverimento del nostro mare. I piccoli pescatori artigianali delle Isole Eolie non riescono a competere con i grandi pescherecci ed è importante che chi viene a pescare in queste isole, lo faccia nel rispetto dei vincoli esistenti affinché la biodiversità del mare eoliano sia tutelata".

Costituita nel 1977, Sea Shepherd è un'organizzazione internazionale senza fini di lucro la cui missione é quella di fermare la distruzione dell'habitat naturale e il massacro delle specie selvatiche negli oceani del mondo intero al fine di conservare e proteggere l'ecosistema e le differenti specie.

(ANSA).

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