La serie di dati ufficiali sulla deforestazione dell'Amazzonia degli ultimi tre anni, compilata dall'Istituto nazionale per le ricerche spaziali (Inpe) brasiliano, mostra che le avvertenze preliminari di aree con segni di devastazione delle foreste sono stati confermati anno dopo anno e pure con un certo margine: lo rende noto il sito G1.
La diffusione di queste avvertenze ha suscitato critiche da parte del presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, secondo cui i numeri hanno danneggiato l'immagine del Paese. L'episodio ha portato anche al licenziamento dell'allora direttore dell'Istituto, Ricardo Galvao.
Sia il tasso ufficiale che gli avvisi preliminari giornalieri sulla deforestazione provengono dall'Inpe, che è collegato al ministero della Scienza e della Tecnologia.
Da agosto 2018 a luglio di quest'anno, gli allarmi hanno indicato che 6.800 km quadrati potrebbero essere deforestati.
Nel confronto, da agosto 2017 a luglio 2018 gli allarmi hanno segnalato la deforestazione di 4.500 km quadrati mentre il dato ufficiale è stato di 7.500 km quadrati, ovvero il 64,8% in più.
La stessa tendenza può essere vista nelle serie precedenti.
Gli avvisi giornalieri sono emessi dal Sistema di rilevamento della deforestazione in tempo reale (Deter) e servono come base per le azioni di contrasto da parte dell'Istituto brasiliano per l'ambiente e le risorse naturali rinnovabili (Ibama).
I dati ufficiali provengono invece dal Programma di monitoraggio satellitare della foresta amazzonica brasiliana (Prodes), che ha un indice di affidabilità vicino al 95%.
Gli esperti affermano che la mancanza di controlli e di punizioni sta portando alla crescita della deforestazione nella regione amazzonica.